sabato 6 ottobre 2012

Mamme fuori di testa

Buonasera a tutti e perdonate il mio abbandono momentaneo del blog ma ho avuto questioni molto importanti e noiose da risolvere in questo periodo, che ovviamente non si sono ancora risolte :)

È voi direte 'cosa fai ridi?' E io vi rispondo 
È certo cosa devo fare piangere???? 
Ci sono cose peggiori nella vita, la fame nel mondo, la guerra in Medio Oriente, quí grazie al cielo i problemi sono altri e tutti risolvibili, e come dice mio marito 'se un problema no ha soluzione non é un problema'.

Detto questo oggi mi ê successa una cosa che mi ha fatto ridere per tutto il pomeriggio, la volete sentire? No? Bene io ve la racconto ugualmente.



Vado a casa di mia madre per portarle il bimbo, stasera seratina io è lui, ogni tanto ci vuole, arrivò lá e mia madre inizia a brontolare perchê sono disordinata
È non si puó tenere la macchina in quel modo (io in macchina ho di tutto)
È non é possibile essere sempre in un altro mondo con la testa
Guarda che prima o poi ad essere cosí distratta ti succede qualcosa 

Io ovviamente continuo ad ascoltarla in silenzio, ogni tanto faccio un cenno con la testa per farle capire che sono viva e non vegeto e penso a cosa indosseró per la serata
Stivale o scarpa bassa
Abito o jeans

Finalmente si interrompe, prende fiato, io approfitto del momento per salutare la mia linfa con un bacio e scappare via piú forte della luce.

Dopo 5 minuti di macchina mi suona il cellulare, é lei....DOH!!! 
Cosa faccio rispondo??? È se poi si vuole continuare a lamentarsi della mia sbadataggine??? 
No dai ha mio figlio, magari ha bisogno perchê sicuramente (penso fra me e me) mi sono dimenticata qualcosa:
IO: pronto mamma dimmi
LEI: arisa ciao, sei giá lontana?
IO: ma no mamma dimmi sono appena partita
LEI: non potresti tornare indietro perchè....mi sono chiusa fuori

Ahhhhhhhh, sono scoppiata a ridere a cellulare, lei ha capito e sono corsa ad aprirle...adesso ho un bonus di almeno due settimane prima che ricominci a borbottami dietro...da qualcuno devo pure aver preso!!!

domenica 2 settembre 2012

Fotografia di un italia in declino

E' con immenso piacere che vi posto un articolo che ho appena letto dal blog "Mario Carli", di Riccardo d'Argento, se volete leggere l'articolo originale o rimanere aggiornati su tutte le puntate andate su: Mario Carli

Intanto io vi posto "La Pisciata" perchè a mio parere è una fotografia perfetta del declino dell'Italia; mi ha fatto sobbalzare e poi anche sorridere, per poi finire l'articolo scuotendo la testa ed essendo completamente in accordo con il grandissimo Mario Carli...buona lettura


E’ un mattino di caldo afoso. Il bus ha i finestrini bloccati. E dai bocchettoni dell’aria condizionata esce un soffio flebile, inutile.
Non poteva esserci modo peggiore per rientrare dalle ferie.
Tre elementi mi accomunano a tutti gli altri passeggeri: l’abbronzatura, il sudore, l’espressione avvilita. Elementi forse assenti su Mario Carli che, come al solito, se ne sta a fianco all’autista, dando le spalle a tutti: impossibile vedere se il suo volto è abbronzato, sudato e/o avvilito.
A una fermata sale un energumeno trasandato, visibilmente ubriaco. Il suo afrore alcolico pervade in pochi istanti l’intero bus, mentre tutti cercano di allontanarsi il più possibile da lui. Una ragazza decide di lasciargli il posto a sedere, pur di non ritrovarselo vicino. Lo sbronzo energumeno s’accomoda lasciandosi cadere con tutto il peso sul sedile. La testa, le palpebre, le braccia, ogni parte del suo umido corpo sembra ciondolare. Sul bus regna un silenzio disgustato: alcuni cercano persino di trattenere il respiro.
Ma il peggio deve ancora venire.
L’energumeno, con occhi semichiusi e bavetta colante, si apre la lampo dei pantaloni. Incurante della folla e restando al suo posto, si mette a orinare.
Nessuno commenta.
Per lunghi secondi, il tempo non sembra più essere scandito dagli orologi, ma dal flusso di quella pisciata: una clessidra dello scandalo.
«Aaaaah» fa l’energumeno appena finita la sua attività fisiologica e alla prima fermata scende.
«Ma che schifo!» grida una ragazza non appena si accorge che i suoi infradito non l’hanno protetta dalla pozzanghera giallo paglierino «Ma è possibile che nessuno gli abbia detto niente?».
I passeggeri improvvisamente si fanno folla e come una folla cominciano a urlare a casaccio:
«Ahò, qua nun se respira!»
«Capo! Viè a vedè! Capoooooo!»
«Mamma! Ho paura! C’è pipì velenosa per terra!»
«Ferma Poochie! Che cavolo bevi? A cuccia! Cuccia!»
«Autistaaaaa! Ahò, autistaaaaa!»
Mario Carli resta immobile al suo posto, impassibile. Lo stesso non può invece dirsi dell’autista che, dopo un paio di sonori «Ma che cazzo c’avete?», decide di fermare la vettura e andare tra i passeggeri a controllare: «Anvédi! E qui me tocca sospende er servizio! Me tocca chiamà er deposito. Me tocca favve scenne a tutti». La folla si riaccende:
«Farci scendere? Guardi che qui c’è gente che sta andando a lavorare!»
«Che schifo che è diventata Roma! ‘Na città de stronzi e de zingari!»
«Ma che razza de sistema è? Mò Basta ‘na pisciata pe’ fa’ sartà ‘na corsa? Ma dillo che nun c’hai voja de lavorà!»
«Mamma, non voglio stare un’altra ora alla fermata ad aspettare l’autobus!»
«Ahò! Ripartimo o no? Eccheccazzo!»
L’autista ritorna al suo posto, blocca la sbarra che lo divide dai passeggeri e dice: «Me dispiace, ma dovete scenne. Il regolamento me ‘mpedisce de continuà ‘a corsa!». Seguono mormorii da tutto il mezzo.
«Ora vi rode, eh?» fa Mario Carli, rimanendo comunque immobile al suo posto «Potevate intervenire mentre quello pisciava. Pensavate che non ci sarebbero state conseguenze? Credevate veramente che un autobus potesse continuare la sua corsa con a bordo una pozza di urina dall’odore vomitevole? E’ stato il vostro silenzio verso l’ubriacone a costringere l’autista a fermare la corsa! Ora prendersela con lui è come prendersela con Monti dopo diciassett’anni di sfascismo berlusconiano!»
Nessuno sembra curarsi delle parole di Mario Carli: siamo tutti impegnati a scendere dalla vettura, ognuno preso dalla propria polemica.
Solo Mario Carli resta sul bus.
Solo lui resta ad aiutare l’autista a pulire il mezzo.

Riccardo D’Argento

giovedì 26 luglio 2012

Il pranzo di fine estate

Tutti i colleghi collaborano per contribuire alla preparazione del pranzo di fine estate in azienda. Non ci sono più arrabbiature, ripicche, false cordialità, per una volta all'anno si è tutti uguali, si ha voglia di non pensare a nulla, di vivere il momento con serenità... Si inizia a grigliare, la carne ai ferri prende il sapore del luogo di lavoro, tutto si tinge di colore, di disinfettante, i rumori che solitamente infastidiscono oggi sono una nenia dolce che culla la nostra armonia e ci rende liberi.. Liberi di scherzare su litigate accadute durante l'inverno, liberi di poter dire la propria con tono diverso, liberi di poter urlare l'importanza di un mestiere che tutti sanno stà scomparendo ma che nessuno vuole espressamente ammettere poichè ammetterlo significherebbe accettare che quel posto di lavoro fra qualche anno non ci sarà più, che 11 famiglie saranno a spasso e che alcuni 50enni dovranno re-inventarsi perchè il piatto dal quale hanno mangiato per 25/30anni stà scomparendo. MI viene il solito attacco d'ansia ogni volta che faccio questi pensieri, mi guardo intorno e mi chiedo se saró in grado di portare avanti il sudore e la fatica che i miei genitori sono riusciti a costruire con tanti sacrifici, a quel punto solitamente d'improvviso il pavimento comincia a tremarmi sotto i piedi, i miei occhi vedono un'enorme crepa allargarsi fino al magazzino, il tetto si accartoccia su di me e mi porta alla base delle fondamenta...c'è di bello che non sento dolore ma solo un vuoto d'aria che dura qualche secondo....poi tutto riprende riapro gli occhi e risento le voci allegre dei miei ragazzi, le battute che si scambiano e le risate a capo tavola...c'è ancora tempo... Linfa's life.

martedì 10 luglio 2012

Attacco di gastrite

Finalmente il corso tanto voluto,
finalmente la novità tanto cercata,
ci si siede, si ascolta, tante nozioni, tante novità.

La mia testa è veloce, spazia fra soluzioni future,
nuovi modi di vedere la comunicazione,
sono eccitata, vedo il futuro.

Mi giro e guardo i miei colleghi, morti, annoiati,
sbadigliano e a fatica riescono a tenere in mano la penna,
quella penna che non ha voglia di scrivere nulla,
che dall'inizio del corso è rimasta ferma immobile fra le loro dita,
che non ha composto un solo tratto e ha lasciato il foglio lindo.

Non capisco, non mi raccapezzo, sono stufa, stanca e demotivata da quella noia che mi circonda,
io voglio urlare al mondo il mio entusiasmo,
io ci credo, io voglio fare non c'è tempo di annoiarsi.

A fine giornata ci salutiamo, i docenti si girano verso di noi e dicono la parola magica "domande?"

ne avrei a milioni, miliardi, non so da che parte iniziare ma intorno a me solo silenzio.

Il mio collega sbadiglia
L'altro collega tira fuori dal pacchetto una sigaretta e se la mette in bocca sospirando.

Una pinza mi stringe la bocca dello stomaco,
non riesco a stare in posizione eretta,
il bruciore sale dallo stomaco e arriva fino alla gola,
arriva un conato di vomito, lo sento in bocca.....

mi calmo, respiro..mi rassegno e mi godo la mia gastrite gongolandomi nella loro noia!

Tutto sommato pensavo fosse peggio...

Linfa's life.

domenica 1 luglio 2012

Mons. Gemma: "Gli indemoniati come i down" Protesta di un gruppo di genitori: "Si scusi"

 "Il posseduto dal diavolo ha le movenze, il portamento simile a un down". Parole pronunciate da monsignor Andrea Gemma, esperto di esorcismi, durante la trasmissione Vade retro, andata in onda il 9 giugno scorso su TV 2000, il canale di proprietà della Conferenza episcopale italiana. Un paragone che ha irritato un gruppo di 52 genitori di ragazzi affetti dalla sindrome, che hanno deciso di scrivere una lettera di protesta a Repubblica: "E' un pregiudizio sbagliato, il parlare senza sapere, il voler a ogni costo giudicare senza conoscere. Esigiamo le scuse del vescovo". 


Un gruppo di genitori che hanno figli down hanno chiesto le scuse pubbliche del vescovo per questo intervento.

A me personalmente questo intervento fa ridere sotto un sacco di punti.
punto 1°: esistono i posseduti???? Monsignore siamo nel 2012, gli unici posseduti siete voi ecclesiastici o bigotti di prima linea, ancora convinti che l'omosessualità sia una malattia....è ora di crescere su....

punto 2°: il portamento di un down??? ma lei monsignore ha mai visto, osservato o convissuto con un down? la maggior parte dei down non hanno movenze particolari, non sono zoppi e non hanno difficoltà nei movimenti, sono semplicemente "diversi" che non significa debba questo essere forzatamente un difetto.

Se io fossi down e quindi "diverso" da uno come lei, sarebbe per me grossa fonte di orgoglio, con questo voglio dire a quei genitori che chiedono le scuse pubbliche, che il nostro caro Monsignore non potrà mai capire il perchè deve chiedere scusa, e non potrà nemmeno mai capire perchè siete così sconcertati dalla sua affermazione, perchè purtroppo lui la diversità non c'è l'ha! 

lui fa parte di quella stra-grande maggioranza di persone che non hanno anima, non hanno dolcezza, non hanno cuore, non hanno vita, hanno solo concetti, nemmeno tanto giusti e soprattutto non suoi, concetti che gli sono stati imposti e che lui ha accettato senza nemmeno probabilmente provare a capirli!

Caro Monsignore, un bambino down, o un bambino diverso è una perla rara che capita solo a certe famiglie, perchè un bene prezioso così non tutti se lo possono meritare, solo chi lo vive può descrivere il carico di emozioni e di amore che porta nella propria vita un bambino diverso e le uniche movenze da posseduto che può avere, sono quelle di correrti incontro e di abbracciarti fortissimo, perchè sono queste le "diversità" che ormai non si trovano più e che invece loro hanno e ti danno senza mai chiedere indietro nulla.

Mi piacerebbe caro Monsignore che lei e tutta la Chiesa, per una sola volta nella vostra vita portaste avanti davvero i famosi concetti che tanto sventolate e che ha diffuso quel brav'uomo morto più di 2000 anni fa, che a mio parere ogni volta che vi sente aprire bocca corre in bagno a vomitare!
Ma cos'è che si dice dalle vostre parti caro Monsignore: "nessuno può scappare al giudizio divino, e la giustizia prima o poi farà il suo corso...", le auguro di arrivarci il più tardi possibile davanti al suo giudizio divino, perchè il suo caro "Dio" non sarà così tanto dedito al perdono nè con lei nè con tutti quelli che vivono come lei su questa cara terra, quindi se la goda finchè è quà perchè dopo nemmeno le scuse pubbliche la salveranno!

Linfa's life.


mercoledì 27 giugno 2012

Parenti serpenti

Si dice "parenti serpenti", io sono sempre stata molto legata alla mia famiglia, con qualcuno in modo particolare, ma in linea generale praticamente con tutti.
Questo mi ha portato spesso a mandare giù magoni grossi come una casa, difficoltà digestive e tic nervosi; la carta vincente credo di essermela giocata 10 anni fa quando ho deciso di venire a lavorare in famiglia.

Povera me, allora mi sembrava tutto bello, mi sembrava di aver vinto al super enalotto, vivevo con i miei, lavoravo con la mia famiglia (con parenti annessi), si scherzava, ci si confidava, si godeva di quella elasticità che sotto padrone in un altro posto di lavoro non avresti mai potuto avere.

Poi sono cresciuta, non mi sono più accontentata di coltivare il mio piccolo orticello ma ho cominciato a guardare in grande, ho cominciato a pensare a come potevo fare meglio, a come potevo cambiare la realtà dei fatti trovando nuove strade per aumentare il processo commerciale della mia azienda...e lì sono cominciati i problemi.

Sapete per ogni dipendente/familiare che si rispetti avere una sbarbatella di trent'anni che capisce prima di loro dove stà andando il mercato e a chi bisogna rivolgersi per superare questa crisi stà parecchio sui coglioni, e quando dico così non significa che comunque dal momento in cui ti rapporti con persone più grandi di te, hanno l'intelligenza di dirti a un certo punto "avevi ragione, mettiamoci in modo".

No di certo, continuano a insistere sul fatto che loro non ci credono e quindi quel progetto non lo seguono punto e basta, poi non importa se l'azienda rischierà di andare sull'orlo del fallimento per colpa di questi loro comportamenti e 10 famiglie saranno in cassa integrazione, l'importante è che dal momento che non sono stati loro a pensarlo, passi il messaggio che il progetto non è buono.

Parenti serpenti....ma ve ne accorgerete; Il problema è che quando ve ne accorgerete sarà troppo tardi per recuperare.

Linfa's life.

sabato 23 giugno 2012

Voce da leone

Avevo uno zio quando ero piccola che era una forza della natura, aveva un vocione che lo si sentiva lontano chilometri, e farlo arrabbiare era veramente facile.

Si infervorava per qualsiasi cosa, comportamenti non idonei, scelte per il tempo libero sbagliate, ogni cosa che lui non condivideva lo faceva andare giù di testa, ma la cosa che lo mandava più in bestia era senz'altro la politica.
Aveva vissuto con gli occhi da adolescente la seconda guerra mondiale, rosso dalla punta dei piedi fino all'ultimo capello, portava avanti le sue idee senza avere paura di offendere il suo interlocutore o di dire la cosa sbagliata, per lui le cose stavano così e basta.
Se si doveva essere di un'idea politica, dopo quello che aveva passato l'Italia (e di conseguenza l'Europa) nel 45 era sicuramente la sua, non tollerava nulla di diverso.

Aizzava a gran voce i disordini del 68, fedele combattente e sostenitore di Berlinguer,  femminista ma a modo suo, nel senso che le donne dovevano avere una loro indipendenza e riconoscimento sociale, però se sua moglie tornava dopo mezzanotte era un grosso problema.

A cavallo degli anni '90 io ero molto piccola, ma ricordo che in quel periodo Pannella aveva fatto l'ennesimo sciopero della fame in nome di non so cosa, giustizia??? libertà?? qualsiasi cosa fosse in voga in quegli anni lui ovviamente faceva lo sciopero della fame. Insomma al mio zio, Pannella proprio non era mai andato giù e quest'ultimo sciopero lo riteneva l'ennesimo tentativo di attirare l'attenzione dei media su di se, ma che non aveva nulla di costruttivo per il popolo italiano.

In quell'estate andammo a mangiare una sera alla festa dell'Unità, dopo un'ottima mangiata e una bella passeggiata, ripassammo davanti al ristorante dove eravamo stati a cena e...il ristorante era completamente blindato, c'erano persone ai lati che guardavano e segnavano in silenzio, attenti a non farsi vedere, mio zio si accostò ad un gruppo e chiese cos'era successo, a quell'ora solitamente gli unici che mangiavano erano i volontari della festa.

Il gruppetto raccontò che all'unico tavolo occupato c'era Pannella, che si era rifugiato in quel ristorante a mangiare. In meno di 5 minuti il suo cervello cominciò a connettere PANNELLA - SCIOPERO - MANGIARE..no aspetta PANNELLA - MANGIA - SCIOPERO DELLA FAME...
andò completamente giù di melone, senza preoccuparsi della gente che aveva intorno cominciò ad urlare in dialetto reggiano una serie di cose che non stò a ripetere.

La scena era questa: mio zio attaccato con le unghie e con i denti alla rete del ristorante che gli urlava il suo disappunto verso la falsità politica dimostrata, Pannella che preso di sorpresa si accingeva ad alzarsi e a scappare perchè a quel punto era stato riconosciuto, i volontari che tenevano mio zio perchè se avesse avuto la forza di superare il suo ostacolo (la rete) per Pannella sarebbe stata la fine.

Della mia infanzia credo che questa sia stata una delle serate più divertenti della mia vita...
Avevate anche voi uno zio così???
Se ci fosse ancora chissà cosa direbbe di questa situazione politica...sicuramente lo si sentirebbe urlare.

Linfa's life.